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Avonia papyracea

La pianta della settimana. Scheda tecnica

Nome scientifico: Avonia papyracea (E. Mey. ex Fenzl) G. Will.

Famiglia: Portulacaceae (in passato Talinaceae o Anacampserotaceae, secondo alcune classificazioni recenti)

Genere: Avonia. 

Etimologia: Il nome del genere Avonia deriva dal termine greco “aónos”, che può essere interpretato come “resistente” o “duraturo”, in riferimento alla capacità di queste piante di sopravvivere in ambienti estremamente ostili. L’epiteto specifico papyracea proviene dal latino “papyraceus”, che significa “simile alla carta”, e descrive l’aspetto delle brattee bianche e sottili che ricoprono i fusti.

Sinonimi: Avonia papyracea subsp. namaensis

Origine: Avonia papyracea è una specie endemica del Sud Africa, diffusa in particolare nelle regioni aride del Little e del Great Karoo e nella Namibia meridionale.

Habitat: Vegeta su terreni poveri, ghiaiosi e rocciosi, spesso di natura calcarea, in pieno sole e in ambienti estremamente secchi. Si trova frequentemente tra le fessure delle rocce o accanto a piccoli arbusti che offrono una minima protezione dal caldo eccessivo. In natura Avonia papyracea è talmente ben mimetizzata tra le rocce da risultare difficile da individuare. Il rivestimento cartaceo non solo la protegge dal sole, ma le consente anche di ridurre drasticamente la traspirazione, un adattamento perfetto alla vita desertica. 

Descrizione: È una piccola pianta succulenta, cespitosa, che forma cuscinetti bassi e compatti. I fusti sono sottili, cilindrici, lunghi pochi centimetri e ricoperti da brattee bianche e cartacee che ricordano minuscole scaglie. Queste brattee, derivate dalle foglie trasformate, riflettono la luce solare e proteggono la pianta dall’eccessiva perdita d’acqua, conferendole il caratteristico aspetto argenteo. Le foglie vere e proprie sono minuscole e completamente nascoste. I fiori, piccoli e bianchi, si aprono all’apice dei fusti per pochissimo tempo, spesso meno di un’ora, nelle ore calde del giorno. La sottospecie namaensis presenta fusti leggermente più robusti, lunghi fino a 10–15 centimetri, ma mantiene lo stesso portamento cespitoso e compatto.

Coltivazione: Avonia papyracea richiede un substrato estremamente drenante, composto principalmente da sabbia grossolana, pomice e ghiaia, con una minima parte organica. Deve essere coltivata in pieno sole o in posizione molto luminosa, condizione indispensabile per mantenere il portamento compatto e la colorazione chiara delle brattee. Le annaffiature devono essere molto moderate durante la stagione vegetativa, solo quando il terreno è completamente asciutto. In inverno la pianta va mantenuta completamente secca, poiché l’umidità stagnante o le basse temperature possono provocare marciumi. Non tollera temperature inferiori ai 5 °C e richiede un ambiente ben ventilato.

Riproduzione: Si moltiplica principalmente per seme, che germina facilmente se posto in un substrato sabbioso e caldo, mantenuto appena umido fino alla comparsa delle prime plantule. La propagazione per talea è possibile ma difficile, poiché i segmenti di fusto tendono a disidratarsi prima di radicare.

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Articoli | 11-10-25 19:02 | Visite: 122

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