Articolo

Ariocarpus bravoanus

La pianta della settimana. Scheda tecnica

Famiglia: Cactaceae

Genere: Ariocarpus

Specie: bravoanus

Nome scientifico: Ariocarpus bravoanus ssp. bravoanus

Sottospecie riconosciute:  Ariocarpus bravoanus Subsp bravoanus, Ariocarpus bravoanus subsp. Hintonii 

Etimologia: In nome della specie deriva della botanica messicana Helia Bravo Hollis (1901-2001), prima donna a conseguire il titolo di biologo in Messico, che ha dato un notevole contributo alla tassonomia delle Cactaceae. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche fra cui Las Cactaceas de Mexico (1937)

Origine:  stato di San Luis Potosí. L'areale è di circa 2.000 km². Attualmente la  specie non  supera 10.000 individui in diverse colonie distinte che comprendono più di quattordici posizioni, purtroppo la raccolta indiscriminata per usi curativi (popolazioni legali) e per la vendita lo sta rendendo una specie a rischio estinzione.

Habitat: Questa specie cresce su una ghiaia calcarea ad altitudini tra i 1.500 a 2.000 metri sopra il livello del mare. Nella stagione secca le piante avvizziscono e quasi scompaiono sotto il livello del suolo. 

Descrizione: E' un cactus solitario, con le foglie disposte a rosetta di  colore  verde scuro e  tubercoli  rugosi al tatto.  Raggiunge dimensioni  max  6-8,5 cm di larghezza, in habitat  si trova tra  2,5 -3,5 cm sopra il livello del suolo e quasi completamente ricoperto nella stagione secca. I tubercoli sono verde oliva o grigio-verde. triangolari e piatti ma diventa vistosamente concavi con l’età. Di solito sono più lunghi che larghi ( 3- 7 centimetri di lunghezza e 1-2 centimetri di larghezza basale). Ha areole senza spine a circa 8-14mm dalla punta del tubercolo, arrotondate più o meno ellittiche di 2-5mm di diametro, lanoso. 

I fiori spuntano già in giovane età, solitamente è più grande del corpo. Raggiunge fino a 3,5 cm di diametro ed è di colore  rosa-magenta, a volte con venature bianche.

Coltivazione: questa specie è a crescita lenta ma la coltivazione non richiede particolari cure anche se a volte è considerata una pianta difficile. Ha bisogno di terreno ben drenante, leggermente calcareo (si usa aggiungere piccole parti di gesso o meglio marna) e vasi profondi per accogliere la grossa radice. Teme l'umidità abbinata al freddo. Garantire molte ore di luce anche diretta se abituati gradualmente. In primavera e estate irrigare preferibilmente dal basso. In inverno lasciare asciutto in ambienti con bassa umidità resiste sino a -10°C o anche meno per brevi periodi.

Propagazione: da seme (non produce polloni), ma in genere impiegherà almeno 5 anni per raggiungere la dimensione della fioritura.

 
 
Foto gentilmente concessa dal mio amico coltivatore Livio.
Screenshot_20220723-175542_WhatsApp.jpg

Articoli | 23-07-22 18:19 | Visite: 741

Commenta prima degli altri!

Ti potrebbe interessare anche:

« Indietro  | 736 di 914 | Avanti »