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Pachypodium horombense

La pianta della settimana. Scheda tecnica

Famiglia:Apocynaceae

Genere:  Pachypodium

Specie: horombense

Nome scientifico: Pachypodium horombense Poiss., Bull. Trimestriel Acad. Malgache n.s., 6: 165 (1924).

Sinonimia: Pachypodium rosulatum var. horombense (Poiss.) G.D.Rowley, Natl. Cact. Succ. J. 28(1): 4 (1973).

Origine: endemica del Sudafrica (Provincia del Capo meridionale, centrale, orientale e settentrionale e nello Stato libero di Orange occidentale). Cresce in luoghi aridi, tra rocce in praterie sino a 1400 metri sopra il livello del mare. 

Etimologia: il genere deriva dal greco "pachys" (grosso) e "podos" (piede/base), riferendosi alla forma tozza e spessa del fusto di queste piante succulente. L'epiteto specifico "horombense" indica invece la sua origine geografica, essendo stato scoperto e descritto nella regione dell'altopiano di Horombe in Madagascar.

Descrizione

La pianta presenta un fusto caudiciforme molto sviluppato e rigonfio, a forma di bottiglia, che funge da organo di riserva idrica. Il tronco è corto, grosso e lignificato alla base, con superficie grigiastra e ricoperto da spine dritte e robuste, disposte generalmente a coppie o a gruppi di tre. Dai nodi del tronco partono rami relativamente corti che portano le foglie.

Le foglie sono disposte in rosette terminali all’estremità dei rami, sono oblunghe o ellittiche, con margine intero e superficie leggermente pubescente, di colore verde intenso e con nervature evidenti. La disposizione fogliare contribuisce a ridurre la traspirazione e a proteggere la pianta dal calore intenso.

L’infiorescenza compare all’apice dei rami durante la stagione vegetativa, in particolare nella stagione calda e piovosa. I fiori sono grandi, vistosi, di colore giallo brillante, con una corolla tubulosa che si apre in cinque lobi arrotondati. La forma del fiore è tipica del genere Pachypodium, ma P. horombense si distingue per il tubo corollino più corto rispetto a specie affini.

Il frutto è un follicolo doppio allungato, contenente numerosi semi alati che vengono dispersi dal vento.

Coltivazione: Richiede posizione molto luminosa, anche pieno sole,  ma nelle ore più calde delle giornate estive meglio una leggera ombreggiatura. E' una specie estremamente resistente al caldo ed alla siccit? e a differenza di altre specie sudafricane di Pachypodium , questa specie è resistente al gelo e talvolta sopporta temperature di -10° C in inverno (ovviamente se completamente asciutta).

Nel periodo vegetativo, da marzo a settembre, ha bisogno di costanti irrigazioni ma è obbligatorio lasciare asciugare completamente evitando ristagni altrimenti tende a marcire. Peer questo richiede un terriccio poroso e molto ben drenante. In inverno le annaffiature vanno ridotte e sospese sino al marzo successivo.

Richiede rinvasi frequenti (anche ogni anno) per garantire un buon apporto di sostanze nutritive e si consigliano concimazioni a basso contenuto di azoto nella stagione vegetativa. In primavera si possono cimare gli steli si promuove per favorire una maggiore ramificazione ma è meglio lasciargli per dare supporto e protezione ai nuovi.

Propagazione: Le parti tagliate radicano in primavera se interrate in torba e sabbia mantenuta umida originando nuove piantine. E' possibile la moltiplicazione per semina se si hanno a disposizione semi freschi.

 

Le foto delle piante sono tratte da www.uhlig-kakteen.de, il famoso sito tedesco che vende online cactaceae e succulente

pachypodium-horombense-madagaskar.jpg pachypodium-horombense-fl.JPG

Articoli | 11-07-25 14:45 | Visite: 106

Buongiorno, vorrei sapere qual'e' il periodo migliore per rincasare il pachipodium. Grazie

Commento del 01-08-2025 19:04 di Utente Non Registrato

se c'è bisogno di un intervento invasivo per ripulire tutta la terra vecchia meglio i periodi caldi dalla primavera a fine estate

Commento del 04-08-2025 13:29 di Sergio

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