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Kalanchoe rhombopilosa
La pianta della settimana. Scheda tecnica.
Nome scientifico: Kalanchoe rhombopilosa Mannoni & Boiteau, Notul. Syst. (Paris) 13: 153 (1947)
Famiglia: Crassulaceae
Genere: Kalanchoe
Specie: rhombopilosa
Etimologia: il nome del genere deriva dal cinese kalan-chowi o kalan chauhuy che cade e si sviluppa. La specie “rhombopilosa” deriva dall'unione delle parole latine “rhombo” riferito alla forma geometrica delle foglie e “pilosa” per la consistenza setosa delle stesse.
Origine: Originaria del Madagascar sudoccidentale
Descrizione: piccola pianta succulenta, abbastanza delicata, con foglie succulente argentate e screziati di marrone. Le foglie sono romboidali o a ventaglio con belle macchie bruno-ramate, sono ricoperte di pruina bianco-argentea, il margine esterno é beige con denti acuti. Cresce sino a 20 cm di altezza, raramente più grande, i fusti sono sottili (circa 8 mm di diametro), rigidi, legnosi, eretti.
Le foglie piccole, lunghe circa 2-3 cm, carnose, rigide, alterne o opposte su piccioli lunghi sino a 3mm. La pagina delle foglie é bluastra, grigia, verde argentata, giallo verde o verde oliva con numerosi verde scuro, vinaccia macchie rosse o bruno-ramate o senza macchie (a seconda dei cloni). Le parti esposte al sole tendono ad assumere una sfumatura marrone argentata e sono screziate da macchie marrone scuro contrastanti mentre quelle in ombra sono più verdi con puntini verde opaco. Le foglie sono molto fragili e si staccano al minimo tocco, questo in natura serve per la sua riproduzione.
Produce nfiorescenze a pannocchia, alte 8-12 con fiori poco appariscenti di colore giallo verde lunghi 1,2-2,5 mm. Corolla dal giallo verdastro al rosa con linee viola. Stami sporgenti attaccati appena sopra la metà del tubo della corolla. Antere ovate, gialle.
Coltivazione: abbastanza facile, richiede posizione luminosa in inverno per rimanere compatta e ombra in estate perché non gradisce il caldo estivo. Usare terriccio ben drenato, si puo' aggiungere sabbia o inerti per arieggiarlo per evitare ristagni e marciumi. Rinvasare ogni tre anni se coltivata in vaso. Bagnare dalla primavera in autunno ma solo quando completamente asciutta dalla precedente irrigazione. In tarda primavera si puo' concimare dopo le prime bagnate con un concime a basso contenuto di azoto. A fine primavera dopo la fioritura si possono cimare gli apici per darle una forma più compatta e prevenire marciumi e attacchi di parassiti che generalmente vengono attirati dai fiori secchi. In inverno sospendere le irrigazioni o bagnare con attenzione solo per evitare avizzimento. Tollera gelete brevi e temperature prossime allo zero se tenuta completamente asciutta in ambiente areato.
Riproduzione: la mmoltiplicazione avviene spontaneamente per talea di foglia che cadono facilmente staccandosi dal fusto principale.
Articoli | 27-01-24 06:18 | Visite: 456
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