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Didierea madagascariensis

La pianta della settimana. Scheda tecnica

Famiglia: Didiereaceae

Nome scientifico: Didierea madagascariensis

Sinionimia: Didierea del Madagascar

Etimologia:Didierea madagascariensis è stata la prima delle specie del Madagascar a essere descritta nel 1880, prendendo il nome dal colonnello Alfred Grandidier (1836–1921), un celebre naturalista ed esploratore francese che studiò ampiamente la flora e la fauna del Madagascar. Il nome fu dato in onore del suo collega e collaboratore Benjamin Didier, un appassionato botanico che contribuì alla conoscenza della flora malgascia.  La specie invece deriva dal latino e significa "del Madagascar", in riferimento alla sua origine esclusiva sull'isola.

Origine: Endemica del Madagascar, principalmente nel sudovest della regione spinosella.  La Didierea madagascariensis è un membro rappresentativo della flora del "Thorny Forest" del Madagascar, un ecosistema unico e ricco di biodiversità. Ha un ruolo ecologico importante, offrendo rifugio e cibo a diverse specie animali, incluse alcune specie di lemuri. La distruzione dell'habitat dovuta alla deforestazione e all'espansione agricola rappresenta una delle principali minacce. 

Descrizione: È una pianta che spesso è coltivata insieme alle piante grasse in quanto xerofila (si è adattata ad ambienti con lunghi periodi di siccità).

Ha un aspetto completamente diverso  quando é in vegetazione con le foglie rispetto a quando é a riposo e si vedono solo il fusto e le spine.
Ha un portamento colonnare con fusti che possono arrivare a diversi metri e poco ramificati, spinosi in grado di immagazzinare l'acqua e di svolgere la fotosintesi clorofilliana. 

Il fusto é uno stelo legnoso con prominenti tubercoli disposti a spirale che portano areole con robuste spine radianti lunghe fino a 3,5 cm. In primavera le areole producono foglie appiattite, simili a fili d'erba, lunghe fino a 6 cm, conferendole un aspetto attraente e insolito.

Le foglie sono piccole, ovali e decidue, disposte in gruppi intorno alle spine. Cadono durante la stagione secca per diminuire ulteriormente il fabbisogno d'acqua.

I fiori sono piccoli di colore giallo pallido-rosso-verdastro e si sviluppano tra le spine, ma è improbabile vederli su una pianta coltivata, poiché la fioritura avviene solo sulle piante mature di decine d'anni.

Coltivazione: cresce molto lentamente. Va trattata come le euphorbie, gradisce temperature miti anche in inverno (minime intorno ai 10°C, anche se alcuni esemplari tenuti asciutti resistono a temperature più basse). Anche in inverno ha bisogno di una buona esposizione, l'ideale sarebbe posizionarla in modo che al mattino riceva alcune ore di luce solare diretta. In estate invece ombra alta tutto il giorno. Quando é in vegetazione va bagnata abbondantemente ma solo se il terriccio é completamente asciutto.

Moltiplicazione: solitamente è preferibile moltiplicarle per talea di fusti in primavera. I semi sono praticamente introvabili.

Curiosità:  la Didierea madagascariensis è un esempio emblematico di convergenza evolutiva con le cactacee del continente americano. Pur appartenendo a famiglie diverse, entrambe le piante hanno sviluppato strutture simili, come spine e capacità di immagazzinare acqua, per sopravvivere in ambienti aridi.  

 

Screenshot_20241124_050831_Gallery.jpg Didierea_madagascariensis_3.jpg

Articoli | 24-11-24 06:00 | Visite: 65

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