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Kalanchoe beharensis
La pianta della settimana. Scheda tecnica
NOME SCIENTIFICO: Kalanchoe beharensis
FAMIGLIA: Crassulaceae
NOME COMUNE: orecchia di elefante
Etimologia: il nome del genere deriva da kalan-chowi o kalan chauhuy che cade e si sviluppa, nome vernacolare cinese per una specie appartenente a questo genere. La specie deriva dal luogo d'origine: località di Behaar nel Madagascar meridionale.
Habitat: Originaria delle regioni meridionali del MadagascarLa Kalanchoe beharensis si presenta come arbusto perenne dal fusto eretto e non ramificato che può raggiungere oltre tre metri. In coltivazione però raramente raggiunge una altezza superiore al metro.
Descrizione: Questa crassulacea è nota soprattutto con il nome comune di orecchia d’elefante per via delle sue grandi foglie grigie e triangolari la cui forma ricorda quelle delle orecchie degli elefanti. Le foglie possono raggiungere una lunghezza di venti centimetri, spesso sotto la foglia presentano rugosità più o meno evidenti con peli che al sole donano loro un aspetto rossiccio in contrasto con il verde della pagina inferiore; le foglie giovani e le infiorescenze, invece, sono di colore rosso.
Fiori: i fiori della Kalanchoe beharensis, sono di medie dimensioni e di colore viola all’interno e giallo all’esterno e spuntano alla fine dell’inverno.
Coltivazione: La coltivazione è semplice, non richiede accorgimenti o terricci particolari. Può essere coltivata anche in piena terra nelle zone più miti o in vasi abbastanza grandi per ripararla in inverno ad almeno 5°C o quando inizia a perdere tutte le foglie. Aspettare che il terreno si asciughi tra una annaffiatura e l'altra.
In Sardegna ne ho coltivate anche in piena terra con temperature basse e umidità elevate, resistono abbastanza bene e anche se perdono le foglie quando le temperature risalgono rivegetano tranquillamente a patto che non ci siano marciumi radicali o danni da congelamento al colletto.
Propagazione: Semplice per talea di foglia, in primavera tagliare una grande foglia sana dalla pianta che si vuole riprodurre, interrarla solo leggermente (pochi mm) in un substrato molto poroso (ad esempio 50%sabbia e 50% perlite) e mantenere solo leggermente umido. Trapiantare solo dopo che la vecchia foglia si seccherà e saranno sviluppate le nuove radici.
Articoli | 07-01-19 14:53 | Visite: 24K
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