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Il Rinvaso (trapianto o travaso)
Quando, come e perchè trapiantare
Le piante grasse non hanno bisogno di essere rinvasate spesso. Falso!
Sicuramente l'esperienza mi insegna che molte sopravvivono per anni nello stesso vaso, ma a noi non interessa farle solo sopravvivere ma farle crescere sane e forti...
I motivi per cui si rende necessario il rinvaso sono molteplici.
Il primo è che (senza entrare troppo in dettaglio) il pane di terra dopo un certo numero di innaffiature di dilava e "invecchia" impoverendosi e non permettendo più alla pianta di assorbire i minerali e le sostanze nutritive di cui ha bisogno (nemmeno se fertilizziamo).
Altre volte quando si acquistano piante da vivai non specializzati (supermercato o simili) non hanno un terriccio adeguato e dobbiamo travasarle.
Altre volte ancora potremmo aver bisogno di trapiantare quando notiamo un arresto della crescita o vogliamo controllare eventuali parassiti o malattie nell'apparato radicale e nel colletto.
Per questi motivi è consigliabile rinvasare le piante dopo 1, 2 o 3 anni in base alla specie ed al numero di irrigazioni.
Il periodo migliore per rinvasare va dalla fine dell'inverno all'inizio della primavera, o più in generale quando la pianta è a riposo vegetativo. Purtroppo non è sempre possibile rispettare questa regola (malattie, nuovi acquisti) quindi qualsiasi momento puo' essere buono per il trapianto, basterà fare attenzione e non rovinare troppo l'apparato radicale per stressare la pianta.
Per maneggiare la pianta, i guanti a volte servono a poco, le spine li trapassano facilmente, piuttosto ti suggerisco di avvolgere il fusto con carta di giornale oppure tienila ferma con dei pezzi di polistirolo, se le spine non sono uncinate puoi anche avvolgerla in uno straccio o in una vecchia maglietta.
Scegliamo un nuovo vaso adatto. Come materiale solitamente si preferisce un semplice vaso di plastica, infrangibile, leggero e duraturo. Anche se l'ideale sarebbe un bel vaso in coccio che ha una traspirabilità maggiore e permette al terriccio di asciugarsi più rapidamente. Attenzione a non utilizzare vecchi vasi dove in precedenza sono morte altre piante potrebbero contagiare malattie e parassiti, nel dubbio meglio pulirli bene con acqua e amuchina o candeggina per sicurezza.
Anche la dimensione è importante. Non necessariamente il vaso deve essere più grande del precedente. E' meglio scegliere un vaso che contenga bene tutte le radici diciamo con un margine di 1/2cm in più su ogni lato. Un vaso con molta più terra del necessario asciuga più lentamente esponendo le radici ad ristagni che spesso causano marciumi.
I buchi di scolo. Sembra stupido ricordalo ma è fondamentale ricordare che i vasi devono avere fori di scolo, possibilmente grandi meglio se sul fondo e in basso ai lati. Questo permetterà all'acqua in eccesso di scolare velocemente. In inverno è importante evitare il sottovaso.
Per la forma invece è quasi esclusivamente un discorso estetico, salvo rari casi di piante con radici tuberiforme particolarmente grandi che richiedono vasi più profondi. La forma quadrata permette a parità di dimensione risparmiare spazio perchè contiene più terra.
Se la pianta ha spine robuste per "svasarla", cioè per toglierla dal vecchio vaso, si può avvolgere con fogli di giornale o tenere con del polistirolo per non rovinarla e per non farsi male. Io solitamente aspetto che la terra sia completamente asciutta se era stata bagnata di recente. Con un bastoncino (stecchino, matita o legnetto) si deve cercare di rimuovere completamente il vecchio pane di terra che se era particolarmente torboso verrà via con più difficoltà. Nel caso ci si puo' aiutare con un piccolo getto d'acqua, anche se io lo sconsiglio. Ovviamente si deve cercare di fare l'operazione con cautela senza "ferire" troppo l'apparato radicale principale.
Una volta che le radici sono ben pulite e accorciate sarebbe meglio aspettare qualche giorno lasciando la pianta all'ombra e all'aria per far cicatrizzare eventuali ferite. Devo ammettere che io stesso per mancanza di tempo salto questo passaggio.
A questo punto dobbiamo preparare il nuovo vaso ad accogliere la pianta con la nuova terra. Per quanto riguarda la composta è un tema molto complesso (oltre che controverso) che merita un approfondimento a parte. Se non desideri approfondire puoi acquistare direttamente un terriccio per cactus o creartelo da te. Una buona base di partenza può essere un mix composto da 1 parte di terriccio comune + 1 parte di sabbione (non del mare, va bene ad esempio quello di cava usato in edilizia) e 1 parte di inerti.
Sul fondo mettiamo materiale grossolano inerte, pietrisco, ghiaia, pomice o lapillo di granulometria da 1 a 2cm per permettere all'acqua di drenare facilmente dai fori del vaso. Su vasi grandi è consigliabile mettere uno strato di tessuto non tessuto tra questo fondo ed il terriccio vero e proprio per evitare che le parti finicol tempo scendano sul fondo. Iniziamo a creare un fondo col mix di terriccio asciutto che preferiamo.
Posizioniamo la pianta in maniera che il colletto stia a 1 o 2 cm dalla sommità del vaso (spazio necessario per le irrigazioni). Riempiamo di terra sino al colletto cercando di comprimere per non lasciare spazio tra le radici con delicatezza. Se lo desideriamo possiamo aggiungere un pò di ghiaietto sopra come decorazione.
Ecco fatto! Ricordiamoci di aspettare almeno una settimana prima di irrigare e concimare. Vi chiederete ho appena rivasato per quale motivo dovrei fertilizzare? Perche per quanto il terriccio nuovo può essere "completo" non avrà mai tutte le sostanze ed i microelementi necessari alla crescita.
La Coltivazione | 25-01-21 17:42 | Visite: 15K
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